Così, nel 1817, scrive di Selinunte il grande archeologo e mecenate catanese Ignazio Paternò Castello nel suo Viaggio per tutte le antichità di Sicilia, mostrando tutto l’apprezzamento per un sito che, nonostante l’oblio durato molti secoli e l’impressionate forza demolitrice dei terremoti, conserva tutto il fascino che ancora oggi ammalia i visitatori.
Ma se il Principe di Biscari ha potuto descrivere nel suo compendio sui monumenti classici della Sicilia la magnificenza di Selinunte lo si deve ad altro grande studioso che ha riscoperto il sito nel 1501. Fu infatti lo storico Tommaso Fazello, dopo un accurato sopralluogo sui resti della colonia greca, a decretare che quei templi e quelle mura appartessero a Selinunte. Fino a quel momento infatti si credeva che la città fosse localizzata nell’attuale Mazara del Vallo