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È destino di ogni isola essere sola nell’angoscia dei suoi sigillati confini: infelice e orgogliosa di questo destino. […] Donde viene che i suoi figli, stretti tutt’intorno dal mare, prede ricorrenti d’ogni razza di marinai, quindi obbligati a mescersi con cento sangui stranieri, siano spinti a farsi isole dentro l’isola e a chiudere dall’interno la porta della propria solitudine, che vorrei con vocabolo inesistente definire ‘Isolitudine’…”.

L’isolitudine descritta da Gesualdo Bufalino è certamente uno dei tratti distintivi dei Siciliani che, nel corso dei secoli, hanno costruito meravigliose fortificazioni per vedere lontano e difendersi dalle nemiche incursioni marinare. Una di queste fortificazioni, la torre di Bennistra, o Bennisti, veglia da oltre cinque secoli sull’abitato di Scopello piccolo borgo reso famoso dalla sua tonnara. E nonostante il nome Scopello trarrebbe le sue origini dal greco scopelos, ovvero scoglio, il minuscolo centro abitato si trova a cento metri sul livello del mare a riprova della ritrosia dei Siciliani a stanziarsi eccessivamente vicino alla costa. Da qui però la vista e l’atmosfera sono difficilmente eguagliabili.

Faraglioni che spuntano dal mare trasparente, insenature ghiaiose, dove le onde dolcemente si scaricano, l’odore delle piante selvatiche: un angolo di costa come tutti sognano, ma come, purtroppo, non ne esistono quasi più”.

Così lo scrittore Matteo Collura descrive il promontorio di Scopello l’antico e minuscolo borgo marinaro sulla costa settentrionale di Trapani e sulla strada per Palermo. Il luogo più famoso e fotografato della zona è senz’altro la storica Tonnara che domina la spiaggia di Guidaloca, caratterizzata da ciottoli e stretta tra gli scogli alti e coperti da macchia mediterranea.

Io vi consiglio di visitarla nella tarda primavera o all’inizio dell’autunno, quando la folla dei vacanzieri ha allentato la morsa e le condizioni meteomarine permettono ancora di godere appieno del paesaggio.

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Loro, i pescatori, nel 1998 hanno fatto un grande regalo a Mazara, pescando nel canale di Sicilia una statua ellenistica di quasi due metri che, ancora oggi, conserva il mistero delle sue origini. Il Satiro danzante non è solo un reperto archeologico di immenso valore storico ed artistico, è soprattutto un ambasciatore del patrimonio culturale della Sicilia grazie alle sue esposizioni a Montecitorio, all’Expo di Tokio, al Louvre di Parigi.

 

Non vi resta che passeggiare lungo la principale ed unica via del centro di Scopello, gustando un bel gelato acquistato in una della tante gelaterie e – come scrive ancora Collura, “subito, percorrendo le brevi viuzze del paese vi renderete conto di essere in una zona ‘terragna’, abitata da uomini e donne che il mare ha sempre spaventato…”.

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